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Mi trovo nella mia casa in Olanda e ho piantato da poco una passiflora nel piccolo giardino sul retro. L’estate si avvicina e anche qui, in un Paese notoriamente più freddo rispetto all’Italia, la natura dona il suo splendore attraverso un’offerta di fiori e frutti. In perfetta sintonia con la natura, anche la mia passiflora ha iniziato a crescere, germogliare e fiorire. Ogni giorno mi prendo del tempo per osservarla perché è meravigliosa, sia nell’aspetto che nell’atteggiamento.

Solstizio d'estate

Lo so, non è facile interrompere il tran tran quotidiano per fermarsi a contemplare… una pianta. Qualcosa in noi si ribella.

Ma la mia passiflora rappresenta per me un ottimo appiglio per ricordarmi quanto sia rigenerante e calmante il semplice fermarsi in contemplazione di qualcosa che non dipende da noi. La passiflora, col suo fiore sorprendente, si aggrappa e si attacca alla minima fessura e appiglio del muro nel tentativo di realizzare il suo scopo vegetativo: avvicinarsi il più possibile alla luce, al Sole, e prosperare. E con la sua tenacia, ricorda anche a noi di osare, di credere nelle nostre possibilità e nel nostro potere creativo. Perché tutto è possibile. Certo, non basta solo volerlo, ma impegno, dedizione e passione possono farci arrivare lontano, vicino al “sole”, alla realizzazione dei nostri sogni.

Il Sole è il protagonista della stagione estiva e molti di noi ne assumono la qualità “solare”, trasposta sul piano caratteriale e dell’umore. Si hanno più voglia e disponibilità ad aprirsi a nuove amicizie, a lasciar fiorire nuove idee o progetti, a espandere la coscienza, proprio come la passiflora espande il suo spazio vitale carica di energia creatrice.
Per tante persone l’estate è il periodo dell’anno più atteso, in cui ci si sente pieni di energia e voglia di fare. Altre persone invece avvertono il caldo come una trappola soffocante senza via di fuga. In particolare, le persone con predominanza del tratto ayurvedico pitta soffrono parecchio il caldo e l’umidità. Un eccesso di pitta si manifesta a livello fisico con infiammazioni, acidità, sfoghi sulla pelle, e a livello mentale sotto forma di irritabilità, rabbia, impazienza, frustrazione o aggressività.

Secondo la suddivisione dei tipi psico-somatici dell’ayurveda, esistono tre tipologie prevalenti: vata, pitta e kapha.

«Vata, pitta e kapha sono combinazioni dei cinque elementi tratte dall’ayurveda che si manifestano in tutto il creato e nel corpo umano. Vata è l’energia sottile associata al movimento, composta da Aria ed Etere. Vata governa respiro, movimento di muscoli e tessuti, battito del cuore, movimenti delle cellule. Quando è in equilibrio, vata promuove la creatività e la flessibilità. Quando non è in equilibrio, vata produce paura e ansia.
Pitta si esprime come il sistema metabolico del corpo, composto da Fuoco e in misura minore da Acqua e Aria. Pitta governa la digestione, l’assorbimento, l’assimilazione, la nutrizione, il metabolismo e la temperatura del corpo. Quando è in equilibrio, pitta promuove comprensione e intelligenza. Quando non è in equilibrio pitta fa emergere rabbia, odio e gelosia.

Kapha è l’energia che forma la struttura del corpo (ossa, muscoli e tendini), composto da Terra e Acqua. Kapha fornisce la “colla” che tiene insieme le cellule, e dispensa l’elemento Acqua a tutte le parti del corpo e ai suoi sistemi. Lubrifica i tendini, idrata la pelle, mantiene l’immunità. Quando è in equilibrio, kapha si esprime come amore, calma e perdono. Quando non è in equilibrio porta ad attaccamento, avidità e invidia.»

L’estate è collegata all’elemento Fuoco e al terzo chakra, Manipura, localizzato nel corpo nel plesso solare e associato a calore, forza e potenza, passione, trasformazione. La pratica che proponiamo per l’estate nel nostro libro Yoga per le quattro stagioni ha uno stile meno dinamico, proprio per non accrescere il Fuoco nel corpo, già naturalmente presente in questa stagione.

Solstizio d'estate

 

Le 10 asana della sequenza dedicata all’estate proposta nel libro, possono essere mantenute in posizione statica per lungo tempo, per consentire alla mente di entrare in uno stato più meditativo. Nulla ci vieta ovviamente di seguire questa pratica anche in altre stagioni, per esempio in quei momenti in cui c’è un eccesso di Fuoco in noi, quando ci sentiamo irritati o arrabbiati o dopo un litigio in cui necessitiamo di calmarci. Anche durante un periodo intenso, che ci vede molto impegnati nelle relazioni personali o nel lavoro, può essere utile una pratica per compensare l’eccesso di Fuoco. Qui l’accento viene posto sulle flessioni in avanti, che invitano all’introspezione, e sulle posizioni sedute e sdraiate che ci mettono in contatto con la qualità radicante e rinfrescante della Terra.

Per la sequenza di asana rimandiamo al nostro libro, qui invece vogliamo condividere con te un tipo di respirazione molto utile per rinfrescarti, che troverai anche nel libro sempre nel capitolo dedicato all’estate, nella sezione Respirazione.

Respirazione sitali

La respirazione consigliata per questo periodo e per uno stato d’animo in cui il Fuoco è l’elemento predominante, è la respirazione sitali, che probabilmente gli antichi yoghi hanno imparato ispirandosi alla agli animali, in particolare ai cani.

«Siediti in una posizione confortevole, può essere a gambe incrociate, con un cuscino sotto il bacino, oppure seduto sui talloni o addirittu¬ra su una sedia. Forma una “O” con le labbra, e porta la lingua fuori dalla bocca arrotolandola e formando una specie di cannuccia (se non hai questa facoltà, leggi qui sotto la respirazione sitkari.) Inspira lentamente attraverso la lingua così arrotolata, ed espira attraverso il naso con la bocca chiusa e la lingua in bocca. È come se stessi “bevendo” l’aria attraverso il tubicino formato dalla lingua. Senti come l’aria rinfresca la lingua e lascia espandere questa sensazione rigenerante nel resto del corpo.»

Variante sitkari

«Apri le labbra ma tieni i denti chiusi, appoggia la punta della lingua dietro ai denti e inspira attraverso di essi, il suono sembra quasi il sibilo di un serpente. Per l’espirazione chiudi nuovamente la bocca e fai uscire l’aria lentamente attraverso il naso. Ascolta la sensazione di freschezza sulla lingua e lasciala espandere in tutto il corpo.»

La pratica di Yoga per le quattro stagioni

Nel libro proponiamo sessioni suddivise in quattro parti. Puoi eseguirle completamente o soffermarti su ciò di cui senti di avere maggior bisogno. Complessivamente l’intera pratica dura circa un’ora e può essere svolta che per singole parti:

  • meditazione
  • riscaldamento e asana (posizioni fisiche)
  • respirazione, con tecniche mirate al controllo e all’espansione dell’energia vitale
  • rilassamento

Ricordati che non è importante quanti minuti dedichi alla pratica, ma con che atteggiamento mentale, con quanta presenza lo fai. Non deve essere l’ennesimo obiettivo che ti poni nella vita, ma un momento dedicato a te, libero da pressioni e aspettative.

Ti invitiamo a leggere il libro, scoprire il tuo dosha e impostare le tue sessioni di yoga in modo creativo, ascoltandoti profondamente.

Katia Prando

Nello Shop on-line troverai una sezione dedicata allo yoga promozioni e sconti sui libri.

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