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Stendersi a terra e risalire in piedi è un movimento che eseguiamo regolarmente facendo yoga. Possiamo non accorgerci neppure della frequenza con cui compiamo questi gesti, tanto ci sono abituali, oppure possiamo trovarli impegnativi, poco familiari, persino difficili o dolorosi, a seconda della nostra costituzione, della forma fisica, delle abitudini, dell’età e di tante altre variabili che ci rendono unici.
Ci sono movimenti che disimpariamo con il trascorrere degli anni, semplicemente perché una volta cresciuti non abbiamo più la necessità di eseguirli regolarmente. È sorprendente come anche adulti giovani e in buona forma fisica non siano più in grado di eseguire con scioltezza e sicurezza alcuni movimenti naturali per i bambini, come gattonare o sedersi a terra.
Alzarsi in piedi e tornare a terra è proprio uno dei primi movimenti che impariamo durante l’infanzia. A un certo punto della crescita, però, prende il sopravvento l’abitudine di sedersi su sedie e poltrone (quando invece sedersi a terra sarebbe un’abitudine tanto più salutare!), di sdraiarsi su letti e sofà e, poco alla volta, smettiamo di giocare, leggere, fare i compiti o riposare seduti o sdraiati a terra. Per molti, nella vita da adulto, questo movimento diviene obsoleto, non più necessario ed è facile perdere l’abitudine a eseguirlo bene.
Con il trascorrere degli anni diventa sempre più importante mantenere la capacità di fare questi movimenti: una volta che li si è disimparati e si è persa la sicurezza in sé stessi per eseguirli, diventa sempre più difficile imparare nuovamente a farli.
Anche nelle classi di yoga capita di incontrare persone, spesso over 50 ma non solo, un po’ riluttanti a eseguire le asana a terra e il rilassamento. Ci sono tante ragioni: problemi alle ginocchia o all’anca, paura di cadere o di non riuscire a rialzarsi, timore di mostrare la propria insicurezza a lezione.
Nulla da temere: è possibile mantenere o recuperare questa abilità, con un po’ di allenamento e ascoltando sempre il proprio corpo per non sforzarlo troppo.

Qualsiasi età tu abbia, ti consigliamo di ricordare di tanto in tanto di provare a sdraiarti a terra e rialzarti, per vedere se sei ancora in grado di eseguirlo, con quale scioltezza e se qualche parte del tuo corpo risponde con fatica o qualche dolorino.
Soprattutto passati i cinquanta, ti consigliamo di farlo regolarmente.

Come sdraiarsi a terra e rialzarsiUna sequenza per stendersi e rialzarsi da terra

Questa sequenza è semplice, gentile con il tuo corpo e ben testata per raggiungere con efficacia l’obiettivo: sedersi o sdraiarsi a terra e poi rialzarsi senza, sforzi, dolori o capogiri.

  1. Sei in piedi.
  2. Porta indietro una gamba, poggiando sulle dita del piedi e scendi fino ad appoggiare il ginocchio (uno solo) a terra. Tieni le mani sul ginocchio piegato, per mantenerti in equilibrio.
  3. Appoggia anche l’altro ginocchio a terra.
  4. Stendi il collo del piede, appoggiandolo a terra, e siediti sui talloni.
  5. Poggia le mani a terra, alla larghezza delle spalle. Sei a quattro zampe e ti sorreggono 6 punti: le due mani, le due ginocchia e le punte dei piedi.
  6. Poggia l’avambraccio destro a terra e scendi lentamente sul fianco destro, mentre con il braccio sinistro ti mantieni in equilibrio.
  7. Sdraiati sul fianco, il braccio destro disteso lungo il corpo, la mano sinistra ancora poggiata a terra.
  8. Ruota a sinistra col busto e appoggia tutta la schiena a terra; i piedi sono poggiati a terra, le ginocchia piegate e le gambe leggermente divaricate.
  9. Stendi le gambe: ora sei in posizione supina.

Per rialzarsi, invertire la sequenza.
Quando torni alla posizione 2, risalendo, appoggia le mani sul ginocchio alzato per darti la spinta necessaria a salire.

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