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Pranayama, di Swami Kuvalayananda, era un libro già popolare nel 1931, quando fu pubblicato per la prima volta in India, grazie alla semplicità, lucidità e insieme sistematica scientificità nella presentazione di un argomento non certo facile.

Leggiamo le parole dello stesso autore, Swami Kuvalayananda, medico, scienziato, ricercatore e insegnante di yoga:

“Come sempre abbiamo illustrato molto attentamente l’argomento in discussione, facendo ogni sforzo per rendere il manuale interamente istruttivo nonché interessante. Abbiamo indicato le precauzioni da prendere passo per passo, rendendo il libro di testo una guida attendibile e sicura per chi pratichi il pranayama. Nonostante questo, vorremmo consigliare chiunque di farsi guidare inizialmente da un esperto, se è possibile […].

Il manuale è corredato da 3 importanti Appendici: i suggerimenti generali ivi contenuti sono basati sulla nostra esperienza clinica dell’ashrama [l’autore si riferisce all’ashram Kaivalyadhama, cuore spirituale dell’Istituto che porta lo stesso nome e che, ancora oggi, ospita laboratori per la ricerca scientifica ed esperienziale nel campo dello yoga  applicato alla medicina NdR].

Il Glossario fornisce, in modo molto succinto, le informazioni anatomiche e fisiologiche (riprese nel dettaglio in Yoga-Mimamsa [la rivista tuttora pubblicata dal Kaivalyadhama Institute, NdT]) costituendo una valida guida per un praticante di yoga, che sarà così indipendente da ogni testo di anatomia e fisiologia”.Acquista Pranayama, di Swami Kuvalayananda

Dopo Asana, l’altro fondamentale testo di Kuvalayananda, esce ora il suo completamento, Pranayama – esercizi e tecniche di respirazioneEvviva! La coppia perfetta è finalmente completa. I due libri sono molto simili anche nella loro veste grafica, proprio per insistere sul carattere seriale dei testi. Ora abbiamo a disposizione in italiano tutto ciò che ci serve per la conoscenza del metodo Kuvalayananda.

Dopo aver introdotto l’anatomia del sistema respiratorio, il manuale riassume gli elementi dello yoga fondamentali per il pranayama: le principali focalizzazioni degli occhi, i bandha, i mudra, le posizioni sedute a terra. L’autore procede poi ad analizzare le caratteristiche generali del oranayama e a presnetare tutte le principali tecniche di respirazione dell’Hatha Yoga (c’è perfino la descrizione di Murccha, a pag. 126, una tecnica segreta, perché provocherebbe uno stato simile alla perdita di coscienza), in tutto nove:

  1. Ujjayi, il respiro “vittorioso”;
  2. Kapalabhati, il respiro del “cranio splendente”;
  3. Bhastrika, il “mantice”;
  4. Suryabedhana, l’inspirazione dalla narice destra ed espirazione dalla sinistra;
  5. Sitkari, una particolare inspirazione dalla bocca ed espirazione dal naso;
  6. Sitali, una tecnica che “inala” l’aria dalla lingua ed espira dal naso;
  7. Brahmari, il respiro dell’ape;
  8. Murccha, la “perdita di coscienza”;
  9. Plavini, il pranayama del “galleggiamento”.

Le tecniche di pranayama sono illustrate con disegni molto chiari e fotografie per capirne bene l’esecuzione e rispondere ai possibili dubbi – come si mette la lingua?”, o come deve presentarsi il diaframma?.

Pranayama è un manuale di yoga scientifico e insieme popolare, con note che riportano frasi in sanscrito e un Glossario con i termini più usati (solo nel libro, ma in genere nello yoga).

Naturalmente, giacché il consiglio è di praticare il pranayama dopo aver allenato il corpo con alcune posizioni, alla fine del libro, nell’Appendice ci sono degli schemi di lezione di yoga, utili sia per gli insegnanti, anche come base per creare proprie lezioni, sia per chi pratica yoga, che può esercitarsi a casa senza rischiare di sbagliare nella scelta di una posizione piuttosto che un’altra.

Non perdetevi le illustrazioni anatomiche a corredo del testo! Potranno apparire datate, ma sono straordinarie: come il disegno della bocca aperta, a p. 117, o “l’orrida visione del naso interno, dopo che l’illustratore ha immaginato di togliere il naso per far vedere meglio com’è dentro! Be’ vi assicuro, da insegnante, che sapere bene com’è fatto il naso e la strada percorsa dall’aria è fondamentale per insegnare le tecniche in modo corretto e senza rischi.

A proposito dell’insegnamento, mi è capitato spessissimo che un allievo o un’allieva abbiano domandato: Ma a che serve respirare in quello strano modo?
E
cco che, per rispondere a tutti i nostri dubbi in merito, in questo libro c’è un capitolo intitolato Valori fisiologici e spirituali del pranayama, dove si esprime tutto il carattere scientifico dell’autore (che, non dimentichiamolo, era un medico, oltreché insegnante di yoga, ricercatore e scienziato). Il respiro è il nostro migliore amico, potremmo dire.

In fondo, non ho molto altro da dire su questo testo se non che bisogna averlo, insieme con Asana. Non a caso i due temi sono affrontati nei manuali di Kuvalayananda secondo l’ordine in cui ce li propone il saggio Patanjali (yama, niyama, asana, pranayama, eccetera, secondo lo schema degli otto passi dell’Ashtanga Yoga) – alla sua opera infatti si rifà l’intero insegnamento di Swami Kuvalayananda. Questi due libri rappresentano una sorta di “coppia” indissolubile, per chi insegna e per chi pratica yoga, anche i principianti.

 


 

Pranayama - esercizi e tecniche di respirazione, di Swami KuvalayanandaPramayama, Macro Edizioni

 Pranayama è il più completo manuale di tecniche di respirazione di Hatha Yoga, direttamente dalla voce di uno dei maestri che hanno fatto la storia dello yoga contemporaneo, Swami Kuvalayananda, medico e insegnante di yoga.

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