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“Amo la stagione stanca che ha già vendemmiato” scriveva Cardarelli, l’autunno novembrino che si dipinge la faccia di mille colori per mascherare la marcescenza imminente. Un senso di malinconia stringe i cuori di chi sa ascoltare, raccontandoci che la trasformazione è vicina e sussurrandoci con tiepide folate di vento che non c’è nulla da temere, ma tanto da imparare e raccogliere. Ogni stagione è messaggera di utili consigli, la natura è Maestra indiscussa e vogliamo raccoglierne qui alcuni, semplicissimi e forse banali, a mo’ di promemoria… che poi le cose le sappiamo ma correndo ce ne dimentichiamo un’altra volta, perdendo occasioni importanti per quanto piccole.

  • PASSEGGIARE: la bellezza delle strade dipinte dei rossi d’autunno invita a muoversi ed osservare i dettagli. E’ importante non cedere alla pigrizia dei primi freddi e coprendosi un po’ muovere il corpo, stimolando endorfine che contrastano i sentimenti malinconici stagionali: la Medicina Cinese infatti associa autunno all’emozione di Tristezza, stimolata dall’abbassarsi della luce e della vitalità in natura. La malinconia è un sentimento dolce e naturale, che nasce dall’elaborazione necessaria di ciò che abbiamo vissuto, di ciò che cambia; va utilizzata per creare cambiamento, transizioni e fluire evitando però di scivolare in un crepaccio di tristezza che potrebbe intrappolarci e svuotarci di energia. Camminare dunque, osservare che attorno a noi tutto sta cambiando ma allo stesso tempo conserva una bellezza commovente, nascosta in piccoli dettagli che ci stimolano a diventare più sottili e introspettivi.
  • RESPIRARE: stare all’aria aperta è un’ottima condizione anche per diventare più consapevoli del nostro respiro, inspirare ed espirare con pienezza annusando gli odori degli alberi, del bosco, dell’aria tutt’intorno. Respirare si sa, è l’atto vitale fondante, la sua qualità migliora il nostro stato vitale, la sua osservazione concentra la mente e mette stabilità al pensiero. L’autunno è il Vento per gli indiani, il Metallo associato ai polmoni per i cinesi: aria, profondità, necessità di uno scambio intimo tra il fuori e il dentro, inspirazioni che mantengano alta la nostra forza vitale ed espirazioni intense che liberano il corpo dalle tossine degli stravizi estivi, dalle scorie dei ricordi stagnanti.
  • COCCOLARE: dopo tanta esposizione all’esterno, all’alterità, al fresco che ristora dal calore estivo, si percepisce un indiscutibile bisogno di “fare tana”, di intima relazione con se stessi o con “poche poche” persone che fanno casa. Via libera allora a tisane che scaldano e che contengano cumino, zenzero, curcuma, finocchio e tutto quello che migliora la nostra capacità digestiva aiutando in particolare l’intestino messo alla prova dal vento autunnale. Una coccola tra tante che vogliamo suggerirvi è fare una doccia o un bagno caldo, magari con la luce soffusa di qualche candela, musica confidenziale e un automassaggio per sciogliere le tensioni del corpo utilizzando una miscela di olio di sesamo e qualche goccia di olio essenziale di arancio, ylang ylang, zenzero o basilico indiano
  • ZUPPA CALDA: non c’è bisogno di diventare esperti di medicina ayurvedica o cinese ma basta ascoltarsi per sentire che in questa stagione il nostro organismo desidera cibi caldi, ben cotti che apportano calore e dinamismo. Importante dunque cuocere, ma soprattutto ogni tanto cenare in modo frugale con una zuppa liquida e fumante di verdure di stagione, che sono tante, ci sostengono e curano. Aggiungere un pizzico di erbe aromatiche, spezie un po’ piccanti, basilico, cardamomo, noce moscata per esempio, donerà sapore, aumenterà il piacere aiutando la nostra digestione.
  • ATTIVITA’ FISICA: vi suggeriamo anche di fare un giro al nostro centro e innamorarvi di una delle tante attività che propongono i nostri bravissimi insegnanti, dedicarsi a qualcosa di nuovo o nutriente capace di sostenere corpo, spirito e mente.

Dettagli, semplicità, intimità, profondità, calore, aria, movimento, riflessione: ecco le parole che suggerisce il vento d’autunno. Basta tendere l’orecchio ad ascoltare fuori tanto quanto dentro, tutto ci dirà di rallentare e annusare, godere con eleganza la bellezza di questa affascinante stagione.

I poeti sanno, ad Emily Dickinson lascio l’ultimo suggerimento.

L’estate è finita

Sono più miti le mattine
e più scure diventano le noci
e le bacche hanno un viso più rotondo.
La rosa non è più nella città.
L’acero indossa una sciarpa più gaia.
La campagna una gonna scarlatta,
Ed anch’io, per non essere antiquata,
mi metterò un gioiello.

Elisa Fantini

insegnante di Vinyasa Yoga

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