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Non c’è bisogno di attrezzatura particolare, né di incenso, né di un guru… si può fare ovunque e sempre.

Se stai leggendo queste parole vuol dire che ti sei seduto al computer, o sdraiato sul divano con lo smartphone.

Senza guardare, rispondi mentalmente alle domande, come per fare un percorso di consapevolezza all’indietro:

  • Come sei arrivato alla posizione in cui ti trovi?
  • Come sei vestito? Pettinato? Che orecchini indossi?
  • Se hai fatto la doccia, che profumo aveva il bagnoschiuma?
  • Per asciugarti, hai usato un accappatoio o un grande telo-spugna?
  • Di che colore sono le pantofole che hai indossato per uscire dal bagno?
  • Com’è fatto lo sgabello/la sedia su cui sei seduto? O quanti cuscini ci sono sopra il tuo divano?
  • Che figura c’è come salvaschermo del pc? Quale quella del tuo cellulare?
  • Hai aperto una finestra?
  • Hai la schiena diritta?
  • Se la stai ascoltando, che musica è passata 2 minuti fa?

E così via, all’infinito per testare la nostra consapevolezza; ogni momento, ogni azione, si presta a un ottimo esercizio di «consapevolezza portatile» che allena la nostra capacità di stare nel «qui e ora». Ogni volta che non ci ricordiamo quel particolare non eravamo tanto presenti, eravamo dis-tratti (tratti fuori, tirati fuori) dal momento presente. L’esercizio di consapevolezza portatile è molto utile anche quando non troviamo qualcosa: fare il percorso a ritroso, il più preciso possibile quanto a sensazioni e particolari, può condurci perfino a capire quando e dove abbiamo perso l’oggetto che stiamo cercando. Il perché lo sappiamo: non eravamo presenti, abbiamo agito in automatico, senza coscienza, eravamo dis-tratti!

Buona consapevolezza a tutti!

Cinzia Picchioni

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