Che cos’è la pedagogia quantistica
La pedagogia quantistica è un approccio innovativo che unisce i principi della fisica quantistica alla pedagogia tradizionale, con l’obiettivo di educare le persone non solo alla conoscenza del mondo esterno, ma anche alla consapevolezza di sé stessi e delle connessioni invisibili che esistono tra l’individuo e l’universo.
A parlarne è Daniela Cristina Napoletano pedagogista e ricercatrice in ambito delle neuroscienze.
Il fondamento della pedagogia quantistica: la scienza dell’invisibile
La pedagogia quantistica nasce dall’idea che la realtà non sia costituita unicamente da ciò che possiamo vedere e misurare, ma che esista un’interconnessione profonda tra materia, energia e coscienza, come suggerito dalle scoperte della fisica moderna.
La scienza di oggi dichiara apertamente che ciò che è visibile e misurabile, corrisponde solo al 4% del reale, tutto il resto è materia invisibile, materia oscura, come ipotizzato dall’astronoma americana vera Rubin negli anni 70 e confermato dal premio Nobel per la fisica James Peebles.
L’idea di base della pedagogia quantistica deriva proprio dalla dimostrazione che la maggior parte dell’esistente è invisibile. Esiste una dimensione nascosta che sfida la nostra comprensione e apre nuove frontiere alla conoscenza umana.
La scienza moderna, per essere tale, deve trasformarsi in una scienza dell’invisibile, una scienza del risveglio capace di aprire finestre di dialogo con quel mondo invisibile che permea ogni cosa: l’universo e noi stessi, in sintonia con il principio di non dualità delle antiche filosofie orientali, che da sempre ci invitano a esplorare l’infinito oltre il visibile, di cui ha sempre parlato anche il grade fisico italiano Vittorio Marchi.
Partendo da queste scoperte, la pedagogia quantistica si propone di educare le persone a guardare oltre ciò che è tangibile e visibile, sviluppando una consapevolezza profonda del proprio ruolo nell’universo.
La Pedagogia Quantistica come strumento di consapevolezza e crescita
Le idee fondamentali che hanno sconvolto il mondo della fisica quantistica parlano di interconnessione, indeterminatezza e dell’influenza dell’osservatore sulle percezioni e sulla realtà. Secondo questa disciplina, ogni particella dell’universo è invisibilmente connessa alle altre, e i fenomeni subatomici dimostrano che la realtà non è fissa e determinata, ma piuttosto mutabile e influenzata da fattori non sempre visibili o prevedibili. Anche se gli effetti della fisica quantistica sono evidenti principalmente a livello subatomico e non nel mondo macroscopico, nulla ci impedisce di riflettere su cosa significhi vivere come esseri quantistici e su come questi principi possano influenzare la nostra percezione della realtà quotidiana (Cfr. il bellissimo libro di Chiara Zagonel: Cambia la tua vita con la fisica quantistica).
Napoletano prendendo ispirazione dalla fisica quantistica ha creare un sistema educativo che invita ogni persona a esplorare il proprio potenziale interiore, riconoscendo che la realtà non è solo fatta di ciò che vediamo, ma è anche influenzata dalle nostre percezioni, emozioni e pensieri. Questo si allinea con l’idea che, così come nella fisica quantistica l’osservatore può influenzare il comportamento delle particelle, anche gli individui possono influenzare la propria realtà attraverso un cambiamento di prospettiva e di consapevolezza.
Pedagogia quantistica: comunicare con l’inconscio
La pedagogia quantistica trova una rilevante applicazione nella comunicazione e nella connessione con il proprio inconscio e in questo contesto, il lavoro di Elia Tropeano si rivela particolarmente significativo. Tropeano ha sviluppato algoritmi avanzati che facilitano la comunicazione con il proprio inconscio interpretano i dati psicologici e comportamentali per rivelare schemi mentali e schemi di comportamento nascosti. Gli algoritmi si allineano perfettamente con i principi della pedagogia quantistica dal momento che esplorano e danno una via di accesso alle dinamiche invisibili che influenzano il nostro apprendimento e le nostre relazioni.
Pedagogia quantistica per bambini e ragazzi Dsa
Gli Algoritmi sviluppati da Elia Tropeano si dimostrano particolarmente efficaci nell’affrontare le difficoltà di apprendimento dei bambini con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento). Questi strumenti innovativi offrono una possibilità unica di sbloccare e superare i blocchi incoscienti che possono ostacolare il processo di apprendimento. e.
Per i bambini con DSA, che spesso affrontano sfide uniche nel processare e assimilare le informazioni, esistono metodi alternativi e personalizzati per studiare e memorizzare che non hanno nulla a che vedere con gli strumenti dispensativi e compensativi che ancora si adottano a scuola.
Il Mind Mapping, il rafforzamento della memoria visiva, la lettura veloce sono solo alcune delle strategie più efficaci e risolutive per questi ragazzi genio, che ancora oggi, troppo spesso vengono etichettati come “problematici”.
Ne parlano Cristina Napoletano con Elia Tropeano il 14 e il 15 settembre a Milano (anche in diretta streaming) all’evento Genius Mode On.
Per approfondire ti consigliamo la lettura di Gli Algoritmi di Elia Tropeano
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