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Jayadev Jaerschky pratica yoga e meditazione da 30 anni secondo la tradizione del Kriya Yoga di Paramhansa Yogananda, che ha studiato con il maestro Swami Kriyananda, discepolo di Yogananda. Oggi Jayadev vive nell’ashram Ananda di Assisi, dove è insegnante di Ananda Yoga e formatore di insegnanti alla Scuola Europea di Ananda Yoga, di cui è anche il direttore. È autore di numerosi libri molto apprezzati, che affrontano con grande competenza sia aspetti legati alla pratica e ai benefici dello yoga per la salute, che il lato più propriamente spirituale e sacro di questa antica disciplina.
A Vivi Yoga, l’area yoga di Vivi Benessere, Jayadev terrà una masterclass dedicata allo yoga di Yogananda, domenica 7 maggio: una splendida occasione per conoscere questa importante tradizione yogica. In attesa di Vivi Yoga, abbiamo avuto il piacere di intervistare Jayadev: buona lettura

Intervista a Jayadev Jaerschky

1. Come hai conosciuto lo yoga e come hai deciso di diventare insegnante?
Ho conosciuto lo yoga da giovanissimo, avevo solo 15 anni. Ero in fase di ribellione, di ricerca. Già all’epoca però mi era già venuta questa chiarezza: il mondo non cambierà mai veramente con dei cambiamenti esteriori. Cambierà solo quando la coscienza dell’umanità cambia. E quindi l’unica cosa che possiamo fare è cambiare noi stessi, da dentro. E quindi ho cominciato con lo yoga. Alla fine lo yoga è diventato tutta la mia vita, ogni giorno. Tuttavia, non ho deciso di diventare insegnante: me l’hanno chiesto nel mio ashram, Ananda Assisi.
2. La tua scuola di riferimento, l’Ananda Yoga, ha una tradizione illustre. Puoi parlarcene? Cosa consiglieresti a un neofita che voglia avvicinarsi agli insegnamenti di Paramhansa Yogananda? Quali sono gli insegnamenti più preziosi che ti ha trasmesso?
La tradizione di Ananda Yoga viene da Paramhansa Yogananda e il suo discepolo Swami Kriyananda. È una tradizione piena di luce, di amore e di forza positiva. Per avvicinarsi, la lettura più importante è “L’autobiografia di uno yogi” di Yogananda: un classico, famoso in tutto il mondo. L’insegnamento più prezioso che ho ricevuto, forse, è l’autenticità: l’ho sentita con Swami Kriyananda. Era autentico, un uomo di amore, di luce, forza, saggezza. E lui ha sperimentato queste qualità dal suo maestro, Yogananda. È autentico, vero. E quindi anche io devo essere autentico: naturale, me stesso, ma colmo da dentro.
 3. Puoi raccontarci qualcosa della tua esperienza di studio con Swami Kriyananda?
Nessuna persona è stata più importante per me di Swami Kriyananda. Non si tratta però dei suoi insegnamenti esteriori. Si tratta di una coscienza, un’energia, una benedizione che ho ricevuto da lui. Ad esempio, non ho mai sentito un amore che è paragonabile all’amore che ho sentito da lui. Questo tipo di esperienza era il mio vero studio con lui: una tradizione vibrante che ora porto avanti, insieme a tanti altri.
4. Molte persone si avvicinano allo yoga dapprima per i benefici che la pratica porta al corpo fisico e ben presto ne sperimentano anche gli effetti sulla mente e sulle emozioni. Ma lo yoga è anche una disciplina dello spirito: quanto è importante questo aspetto nella tua pratica personale e nel tuo insegnamento?
Essenziale. Siamo infatti esseri trini: corpo-mente-anima. Ogni aspetto deve ricevere la sua dovuta attenzione: la salute per il corpo, la positività e la pace per la mente; l’elevazione dello spirito. Questa ultima parte sicuramente risalta tanto nelle mie lezioni, altrimenti non sarebbe l’insegnamento di Yogananda.
5. Le vie dello yoga sono tante, ma il fine è uno: la consapevolezza e la realizzazione del Sé. Perché intraprendere un percorso di questo tipo è attuale e, forse, ancor più importante e necessario nel mondo di oggi?
Siamo tutti sradicati: sradicati dal nostro vero Sé divino; sradicati dall’unione con il Tutto, con il Divino. Questa separazione è la causa di tutto il caos che vediamo sul nostro pianeta. L’unica via per ritornare a un mondo armonioso è ritrovare le nostre radici: dentro e in alto. Dentro di noi nessuno odia, nessuno è nero. Siamo tutti delle anime meravigliose. Ma se viviamo sulla superficie del nostro essere ci troviamo lontani dal nostro Sé, lontani dall’amore naturale, dalla luce innata, dalla gioia spontanea. Quindi la realizzazione del Sé è l’unica soluzione, sia per noi personalmente che per il nostro mondo. E questa realizzazione del Sé va mano in mano con la realizzazione dell’unione con il Divino, con la nostra Sorgente.
6. Sei autore di numerosi libri, che affrontano sia il lato pratico di yoga e meditazione, sia temi spirituali e filosofici. Quali stimoli e quali ostacoli incontri nella divulgazione dello yoga tramite la scrittura e la pubblicazione, anche sul web? In cosa è diversa dall’insegnamento diretto?
Lo yoga tradizionalmente viene trasmesso direttamente, di persona. Infatti come si fa trasmettere delle vibrazioni attraverso un articolo, attraverso un blog, un film su YouTube? Certo, funziona a un certo grado, è utile, ma alla fine serve la persona viva. Infatti Yogananda e Swami Kriyananda hanno dato tanta importanza ai libri. Ma non potranno mai sostituire l’incontro personale, gli occhi, l’aura, la vibrazione, l’abbraccio, la parola personale.
7. Che ruolo hanno avuto nel tuo percorso interiore i tuoi viaggi e l’aver studiato e insegnato yoga in luoghi e contesti culturali diversi?
I viaggi in india sono stati fondamentali per me. Ogni anno ci vado. Quello che mi ricarica sono i luoghi sacri e gli yoghi avanzati. Mi fanno respirare. Mi ricordano che il mondo come lo vediamo superficialmente non è la realtà. La realtà è profonda, eterna e piena di gioia. E per trovarla è necessario entrare dentro di noi. Lo yoga offre questo sentiero. 

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