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I mudra sono posture delle mani molto usate nello yoga e in particolare nella meditazione.
Vi saranno sicuramente familiari, anche se siete poco esperti di yoga e della sua terminologia: nell’iconografia indiana e buddista è molto frequente raffigurare divinità, guide spirituali, figure mitologiche o pensatori mentre compiono con le mani figure simboliche. Ebbene, questi gesti emblematici sono i mudra.
Uno dei più noti, anche nella cultura popolare, è il chin mudra, il “gesto della coscienza”: il pollice e l’indice sono uniti, il palmo della mano è rivolto verso l’alto, il mignolo, l’anulare e il medio sono distesi. Riuscite a immaginare queste mani, mentre poggiano sulle ginocchia dello yogi in meditazione?
I mudra sono comuni alle tradizioni induiste e buddiste, sono usati nei rituali tantrici e nel taoismo, nelle danze classiche indiane e nel buddismo tibetano. A ben vedere, la gestualità rituale delle mani è comune a tutte le religioni: anche nella religione cristiana i fedeli si raccolgono in preghiera con le mani giunte (atmanjali mudra).

I mudra: i sigilli dell’energia

L’ayurveda, la medicina tradizionale indiana, attribuisce a ogni dito della mano un elemento naturale e una correlazione ai chakra, i punti nodali che collegano i canali energetici del prana, l’energia che scorre nel corpo. Anche la medicina cinese, che a questi canali dà il nome di meridiani, individua su ciascun dito un meridiano collegato a un organo del corpo umano. 

Dito Elemento Chakra
Mignolo Acqua Chakra sacrale
Anulare Terra Chakra della radice
Medio Cielo, materia sottile Chakra della gola
Indice Aria Chakra del cuore
Pollice Fuoco Plesso solare

Le dita e i rispettivi elementi e chakra nella tradizione indiana

In quella che potremmo chiamare una sorta di “riflessologia palmare”, stimolare una determinata parte della mano e delle dita può attenuare disturbi, favorire il rilassamento e aiutare nella concentrazione: il chin mudra di cui abbiamo parlato poco fa, ad esempio, concentra il flusso del prana verso i chakra superiori e aiuta a concentrarsi sulla mente e sul Sé.

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L’ushas mudra è un altro mudra usato nella meditazione. Aiuta a combattere l’apatia, rinfresca le energie e dona lucidità alla mente. Foto tratta dal libro La Meditazione con i Mudra di Andrea Christiansen

Nello yoga i mudra sono detti anche chiusure e sono molto usati nella meditazione e nel pranayama, poiché sigillano l’energia nel corpo e ne indirizzano il flusso in una particolare direzione, per stimolare le parti del corpo coinvolte nella respirazione e per rivolgere il prana verso un particolare organo.
Con la pratica regolare dello yoga e della meditazione, man mano che la nostra sensibilità si acuisce, non è raro percepire il fluire del prana, per esempio nel calore che si raccoglie sui palmi delle mani rivolte verso l’alto in meditazione. Come lettere che si combinano per formare parole diverse, le dita e le mani possono costruire numerose serie di mudra, a una o a due mani: nei prossimi articoli vedremo nel dettaglio i diversi mudra, le loro combinazioni e come vengono utilizzati in particolari stili di yoga, per esempio il Kundalini.


 

yoga-delle-maniYoga delle Manidi Andrea ChristiansenMacro Edizioni

L’edizione rinnovata e ampliata di un manuale tutto dedicato ai mudra, al loro uso nello yoga, nella meditazione e come esercizio quotidiano. I tantissimi consigli per la pratica sono organizzati in base ai disturbi fisici o alle problematiche (stress, ansia, inappetenza…) su cui i mudra vanno a lavorare.

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