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Kung Fu

lunedì dalle 17:00 alle 18:00 e giovedì dalle 15:30 alle 16:30 con Claudio Gentili

Tra le novità di quest’anno siamo davvero felici di ospitare il corso di Kung Fu per bambini e ragazzi.

Le arti marziali sono un’ottima attività per l’età formativa. Praticare il kung fu, per un ragazzo può significare:

  • Imparare a gestire la propria fisicità e le proprie emozioni, anche nel rapporto con gli altri
  • Imparare la quiete e l’osservazione di sé e del mondo circostante
  • Riconoscere e rispettare il proprio spazio e quello altrui
  • Comprendere il significato di valori come rispetto, e attenzione
  • Praticare una sana attività fisica, contrapposta alla sedentarietà tecnologica

Tutto questo senza trascurare l’aspetto ludico!

Cos’è il Kung Fu?

La traduzione di “arti marziali” in Cina è wushu. Il termine “kung fu”, generalmente associato alle arti marziali cinesi, letteralmente significa “duro lavoro” e sta ad indicare l’impegno faticoso, lungo e costante, necessario per acquisire un’abilità o apprendere e padroneggiare ogni arte, compresa quella marziale.

Esistono decine di stili di Kung Fu, alcuni dei quali sviluppati all’interno dei monasteri, altri in ambito familiare o all’interno dei villaggi. Le arti marziali cinesi hanno origini antichissime, ne abbiamo testimonianze fin dal VI secolo, quando pare abbia avuto origine uno degli stili oggi più conosciuti e praticati; già allora esistevano sistemi di lotta e di combattimento piuttosto elaborati. Alcune di queste arti, come lo shaolin, il taijiquan (conosciuto anche come tai chi) il bagua, lo xinyi, eccetera affondano le loro radici nelle filosofie taoista e buddista, oltre che nella medicina tradizionale cinese. Proprio per le loro peculiarità queste discipline potevano essere praticate sia per la loro funzione marziale, quindi per difendersi o per l’utilizzo in battaglia, sia come strumento di cura della propria salute, spiritualità e crescita personale.

Come si svolge il corso di Kung Fu per bambini

La lezione di Kung Fu per bambini si svolge dedicando attenzione anche all’aspetto tradizionale, fatto di saluti, movimenti rituali e disciplinati, che sono propri dell’arte marziale tradizionale.

Il contatto fisico è uno degli strumenti più importanti a disposizione nell’età infantile e adolescenziale per scoprire il mondo e relazionarsi con gli altri, ma per via delle sue implicazioni, è anche uno dei più complessi.

Nel Kung Fu lo studio delle applicazioni marziali, soprattutto per i bambini e i ragazzi, prevede un percorso molto graduale, che passa attraverso il controllo dei gesti e del contatto fisico che, soprattutto nelle prime fasi, viene usato in maniera molto morbida e ha la finalità principale di sviluppare la sensibilità ed il controllo.

In questo modo, il contatto fisico diventa una chiave:

  • accattivante per i ragazzi, che lo vivono sia come gioco che attraverso il fascino del gesto marziale;
  • educativa, in quanto permette di sperimentare una fisicità che passa attraverso la morbidezza, il controllo dei propri gesti e il rispetto dell’altro.

Il controllo dei gesti e dei movimenti può promuovere nei ragazzi l’autocontrollo e arginare in qualche misura quell’impulsività propria della giovane età, diventando poi bagaglio esperienziale utile a gestire la propria aggressività anche nelle fasi successive della vita. In sostanza, imparare a controllare i propri gesti significherà imparare a controllare se stessi e a gestire la propria fisicità e le proprie emozioni. D’altro canto l’allenamento fisico, anche faticoso, è sicuramente una “valvola di sfogo” necessaria a scaricare l’energia che in età giovanile scorre abbondante.

Mantenendo il momento della “fatica” separato da quello del contatto fisico, il Kung Fu attribuisce il giusto spazio a  entrambi questi due aspetti, necessariamente presenti nella vita dei ragazzi, insegnando a distinguerli. Durante la lezione ci sarà quindi:

  • il momento aerobico, fatto di balzi, scatti e percorsi con variazioni di assetto e ritmo;
  • il momento dei “calci e pugni”, eseguiti a vuoto o contro i paracolpi dell’insegnante in lunghe e faticose ripetizioni;
  • il momento delle “cadute”, in cui si imparerà a cadere in modo sicuro attraverso capriole e altri movimenti;
  • e il momento del “contatto”, che consisterà nell’appoggiarsi l’uno all’altro utilizzando le mani, le spalle o le anche, “ascoltando” reciprocamente le rispettive spinte e imparando così a riconoscere le forze in tutta sicurezza.

La fisicità riconosciuta e gestita in modo equilibrato, diventa così la chiave di accesso agli altri due aspetti principali che compongono l’essere umano, e cioè l’aspetto mentale e quello energetico.

La pratica del Kung Fu infatti prevede la presenza di momenti meditativi, naturalmente adeguati all’età e al livello dei praticanti, che permetterà al bambino di osservare e sperimentare il proprio mondo interiore, sia in termini di sensazioni derivanti dal lavoro fisico (fatica, respiro, energia spesa o necessaria) che in termini di sensazioni di tipo più sottile (volontà, determinazione, distinzione tra immobilità/quiete e movimento, emozioni, pensiero, ecc.)

La disciplina, che nel Kung Fu passa anche attraverso la ritualità, il rispetto della tradizione e delle regole, completa il quadro dei valori e dei contenuti.

Insegnante: Claudio Gentili

Claudio Gentili, insegnante del corso di Kung Fu per bambini e ragazzi

Il M° Claudio Gentili insegna Taiji quan (Tai Chi) e Qi Gong dal 2007. È operatore professionale Shiatsu, certificato APOS, e operatore specializzato in Energy taping, moxibustione e coppettazione.

Si è avvicinato alle arti marziali a 14 anni attraverso il judo. Nel 1995 comincia lo studio del Wushu, del Taiji quan, e del Qi Gong. Nel 2010 comincia a studiare Shiatsu e medicina tradizionale cinese . Dal 2010 è Istruttore Sportivo, riconosciuto dal C.O.N.I. , dal Ministero degli Interni e dal Registro Nazionale delle Associazioni di promozione sociale.

Negli anni ha seguito stage con diversi grandi maestri, come: M° To Yu, M° Lee Kam Wing, M° Patrik Lee, M° Wu Dong, M° Shi De Wei, M° Shi De Li, M° Yugi Yairo, M° Pietro Biasucci, M° Kochi Naoja, M° Daniele Zanni, GM° Chen Zhenglei, GM° Liming Yue. Nel 2013, durante un viaggio di studio in Cina, frequenta il Tempio della Nuvola Bianca di Pechino, dove incontra i Monaci Taoisti M° Qiu e M° Tien; e la Scuola Taoista “Wudang Daoist Traditional Internal Kungfu Academy “ del M° Yuan Xiu Gang, ai piedi del Monte Wudang, dove studia il Qi gong dei 5 animali (Wu Qin Xi).

Nel 2017 incontra il GM° Chen Zhenglei (XIX generazione della famiglia Chen, uno dei quattro massimi esponenti dello stile Chen al mondo) e il suo allievo diretto GM Liming Yue.

Continua tuttora ad approfondire lo studio e la pratica dello Shiatsu e della Medicina Tradizionale Cinese col Dott. Enrico Fabbri e il M° Kochi Naoja e del Taijiquan e del Qi Gong col GM° Liming Yue e il GM° Chen Zhenglei.

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